Perché e Come

Perché

l territorio di Calci si compone di un insieme articolato e complesso di ambienti naturali, agricoli e urbani.
Gli ambienti agricoli hanno per i cittadini finalità abitative, produttive come la olivicoltura, turistiche, di svago.

Alcune aree a bosco, a terrazzamenti, a prati sono pubbliche, e quindi gestite dall’apparato comunale, altre invece sono private, e gestite quindi direttamente dai cittadini.
Gli stessi ambienti sono habitat di reti di organismi, vegetali e animali, domestici e selvatici, le cui attività e organizzazioni si sovrappongono alla presenza umana. Per esempio gli uliveti fanno parte di agroecosistemi che sono habitat per funghi, acari, batteri, insetti, erba che contiene molte specie vegetali, arbusti, fauna selvatica come insetti, uccelli e mammiferi, e in alcuni casi ospitano anche mammiferi domestici come equini.

Il modello agroecologico si basa su una visione integrata, in cui attività umane, organismi e suolo vengono studiati nella loro reciproca interrelazione. L’essere umano dovrebbe gestire gli ecosistemi prevenendone il degrado, rispettare la presenza degli altri organismi, prendersi cura dell’equilibrio degli ecosistemi, che è anche alla base della bellezza del paesaggio. La biodiversità è strettamente correlata alla stabilità degli agroecosistemi, e al contenuto di sostanza organica del terreno.

Infatti quanto più il terreno è ricco di essenze erbacee e di siepi, tanto meno è soggetto a dilavamento ed erosione in caso di forti piogge, e tanto più è ricco di humus. Il contenuto di sostanza organica è alla base della fertilità del suolo, e richiede tempi lunghi per la sua ricostituzione, è quindi nostra responsabilità preservarlo, perché i terreni possano produrre cibo anche per le generazioni future. Millenni di attività umane, sul nostro monte, hanno portato all’attuale assetto del territorio in terrazzamenti, la cui accurata gestione era anticamente basata su una attenta regimentazione delle acque, manutenzione dei muretti a secco e degli uliveti.

La gestione degli animali domestici pascolanti, quali le pecore, prevedeva il ricovero notturno per lo stoccaggio del “lettime”, letame fatto maturare secondo tecniche ben precise (compostaggio), il quale, interrato negli uliveti, restituiva sostanza organica ai terreni impoveriti dalla monocoltura dell’ulivo.

Tali importanti azioni erano legate a una forte presenza abitativa e di attività agricole e artigianali, che è andata fortemente calando dai primi anni del ‘900 al dopoguerra. L’ecosistema del bosco era strettamente connesso con le colture, gli allevamenti, e le attività artigianali, nel rispetto del rinnovamento del bosco stesso.

Le attuali attività agricole, prevalentemente olivicoltura, non sono purtroppo ripagate da adeguati redditi, e quindi costituiscono per la maggior parte hobby e/o attività marginali per i cittadini. Quindi le risorse da investire, per le famiglie, sulla buona gestione del territorio, sono limitate. Al tempo stesso alcune competenze di buona gestione integrata, che appartenevano alle generazioni passate di calcesani, non sempre hanno avuto la opportunità di venire trasmesse a chi abita attualmente il territorio.

L’eccesso di alcune specie costituisce fonte di eccessivo impatto, come nel caso dei cinghiali, e il problema non è di facile contenimento.
Alcune informazioni che giungono alle cittadine e ai cittadini seguono le reti commerciali e sono legate all’utilizzo di input chimici e di macchinari, esse appartengono all’area culturale della agricoltura industriale, nella cui visione ciascuna produzione, e ciascun problema, è settorializzato rispetto agli altri, e le produzioni spesso viste come slegate dai territori. Attività di assistenza tecnica indipendente, volta a fornire modelli di gestione agroecosistemici e a basso impatto, vengono poco da noi utilizzati data la marginalità delle attività agricole. Le attività turistiche, pur essendo legate al territorio, non sempre hanno la opportunità di approfondire tematiche sulla corretta manutenzione.

E’ fondamentale che sia i cittadini che i turisti possano godere della bellezza paesaggistica che caratterizza il nostro Comune, e quindi serve una attenzione alla fruibilità dei sentieri, che sono strettamente correlati a corsi d’acqua, terrazzamenti, uliveti. E’ necessario che i passaggi sui sentieri vengano garantiti, per consentire una concreta fruibilità del territorio. E’ importante avere consapevolezza sull’utilizzo di sostanze inquinanti.

 

Come

La visione agroecologica contiene in sé la idea che ambiente naturale e cultura umana possano convivere in collaborazione, per il rispetto delle componenti animali, minerali e vegetali della biosfera, promuove la idea della sovranità alimentare e di uno sviluppo socialmente ed eticamente sostenibile.

La visione agroecologica travalica la dimensione individuale, è necessario incentivare le relazioni tra le persone che fanno attività sul monte, a vario titolo, in modo da condividere le concezioni di multifunzionalità e rispetto delle risorse, e attivare scambi e circoli virtuosi nella trasmissione delle buone pratiche di manutenzione, e nella elaborazione di nuove idee.

Nel nostro Comune sono presenti diverse figure professionali esperte in gestione sostenibile del territorio, agroecologia, permacoltura, gestioni sinergiche e a basso impatto, disponibili a mettere a disposizione un po’ del loro tempo.

Si supporta lo sviluppo di attività sostenibili, legate al sempre più frequente ritorno di abitanti sul monte, che diano anche sostentamento e/o reddito, alle quali devono essere strettamente collegate le azioni di conservazione e miglioramento del territorio.

La agroecologia si può applicare elaborando metodi di gestione delle attività, di tipo agricolo, di allevamento, turistiche, di manutenzione, nell’ambito delle quali preservare i terrazzamenti del nostro monte, incentivare l’aumento della biodiversità e della sostanza organica dei terreni, prevenire il compattamento del suolo, la erosione e il dilavamento, diminuendo l’impiego di input chimici e di fonti energetiche non rinnovabili, come il gasolio. E’ anche fondamentale consentire una corretta fruibilità del territorio, tramite regolare manutenzione dei sentieri.

La relazione tra ambiente e persone, da un lato empatica e rispettosa, dall’altro attiva e costruttiva, può svilupparsi solo a partire da una corretta informazione, sia degli aspetti strutturali e storici del territorio, sia degli aspetti innovativi legati alla cultura agroecologica.

Lo Sportello propone ai cittadini di Calci uno strumento di informazione su una gestione sostenibile del territorio, allo scopo di perseguire diversi obiettivi elencati qui.

Un ringraziamento particolare all’Amministrazione comunale di Calci che collabora alla realizzazione del Progetto.