Indirizzi operativi per la realizzazione di interventi di ripristino dei soprassuoli boscati interessati dagli incendi di Calci 2018 e Vicopisano 2019

Autori:
Prof. Fabio Salbitano1, Dott. Cristiano Foderi1 e Dott. Andrea Bertacchi2

Partecipazione di:
Dott. Gianluca Calvani3, Dott. Franco Cerchiarini3 e Dott. Francesco Drosera4

Committenza:
Regione Toscana


1 DAGRI – Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari Ambientali e Forestali – Università degli Studi di Firenze – Via San Bonaventura, 13 – 50145 Firenze

2DISAAaA- Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali – Università di Pisa – Via del Borghetto, 80- 56124 Pisa

3Regione Toscana – Settore forestazione, usi civici, agroambiente – Via val di pesa 3 – 50127 Firenze

4Regione Toscana – Settore rapporti con i gruppi di azione locale della pesca (flags), attivita’ gestionale sul livello territoriale di Livorno e Pisa – P.zza V. Emanuele II 14 – 56125 Pisa

 

INTRODUZIONE

1.1 PERCHÉ GLI INDIRIZZI OPERATIVI?

Gli indirizzi operativi per interventi di ripristino dei soprassuoli boscati interessati dagli incendi di Calci 2018 e Vicopisano 2019 nascono dall’esigenza della Regione Toscana di predisporre uno strumento di analisi e supporto scientifico e tecnico per ottimizzare le azioni da intraprendere per la salvaguardia dell’ambiente, del territorio e delle comunità interessate dagli incendi di Calci e Vicopisano del 2018 e 2019.

E’ stato scelto lo strumento “indirizzi operativi” per la versatilità che un documento di questo tipo può avere nel rispondere ad esigenze diversificate da parte dei diversi portatori di interesse ed attori che sono o potrebbero essere chiamati ad intervenire nell’ambito del territorio interessato dagli incendi del 2018 e 2019.

Gli indirizzi operativi possono altresì costituire un documento iniziale di sostegno per altre iniziative simili sia in termini di metodologia volta al ripristino di soprassuoli boscati (e non solo) disturbati da eventi di fuoco, sia in termini di riferimento tecnico e percorso scientifico per il recupero di ambienti degradati dagli effetti degli incendi e dai rischi a questi associati, quali eventi erosivi e dissesti idrogeologici, danni infrastrutturali, problematicità di conservazione e tutela degli habitat, alterazione del ciclo dell’acqua e dei cicli biogeochimici, trasformazioni negative del paesaggio culturale e naturale.

Gli indirizzi operativi nascono dalla collaborazione tra la Regione Toscana e il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali dell’Università di Firenze.

Per quanto riguarda la componente floristico vegetazionale, vista la lunga attività di ricerca condotta sul territorio in esame, l’Università di Firenze si è avvalsa della collaborazione del Dott. Andrea Bertacchi, afferente al Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa.

Si è ritenuto opportuno divulgare il percorso e le conoscenze acquisite nel corso della stesura del documento e della sua realizzazione nonché i risultati ottenuti, considerando gli incendi boschivi e, soprattutto, le azioni di messa in sicurezza e ripristino, un tema di crescente interesse nella governance territoriale e ambientale.

Gli indirizzi operativi costituiscono un documento di indirizzo e riferimento e non hanno valore vincolante anche in considerazione della normativa di riferimento e delle condizioni estremamente varie ed in evoluzione del paesaggio colpito dal fuoco.

1.2 A CHI SONO RIVOLTE?
Con gli indirizzi operativi si auspica di fornire agli operatori pubblici e privati i criteri analitici e decisionali utili per la predisposizione di progetti di recupero e ripristino di aree percorse da incendio boschivo. Gli indirizzi operativi sono rivolti quindi, prima di tutto, alla comunità che vive nel territorio interessato dall’incendio, alle comunità vicine e a quanti, in modo più o meno temporaneo, abbiano relazioni con l’ambiente ed il paesaggio del complesso del Monte Pisano colpito dagli incendi del 2018 e 2019.
Il documento nasce dall’intenzione di dotare le amministrazioni locali e regionali di indicazioni specifiche in relazione ai possibili tipi di intervento di salvaguardia, promozione e tutela della foresta e del paesaggio nell’ottica del ripristino del territorio in seguito ad incendio boschivo.
Vuole altresì fornire un contributo di riferimento per quanti saranno interessati o chiamati alla progettazione di massima ed esecutiva degli interventi di ripristino, sia in ambito pubblico che privato. 

Stato dell’Arte

2 – Stato dell’Arte………………………………………4

2.1 L’incendio di Calci……………………………… 4
2.2 
L’incendio di Vicopisano……………………8
2.3 
Carta degli interventi di salvaguardia realizzati……….. 11
2.4 Carta della frequenza di incendi…………………….13
2.5 Carta della vegetazione preesistente…………. 14
2.6 Carta della severità degli incendi…………………… 15

Obiettivi generali e specifici

3 – Obiettivi generali e specifici……………….17

Metodologia

4 – Metodologia………………………………………….19

4.1 Premessa…………………………………………….. 19
4.2 Individuazione delle zone a priorità di intervento nelle aree percorse da incendio sul Monte Pisano……….20
4.2.1 Severità……………………………………………………20
4.2.2 Pendenza…………………………………………. 21
4.2.3 Coefficiente di deflusso superficiale……..21
4.2.4 Vegetazione preesistente………………………….21
4.3 Priorizzazione delle aree di interven………………23
4.5 Sintesi dei risultati………………………………………………..27

Definizione degli interventi attuabili per il recupero funzionale dell’ambiente forestale post- incendio del Monte Pisano

5 – Definizione degli interventi attuabili per il recupero funzionale dell’ambiente forestale post-incendio del Monte Pisano…… 54

   5.1 Azioni volte al trattamento del materiale vegetale combusto….. 57
     5.1.1 Criteri guida per gli interventi di trattamento del materiale completamente o parzialmente combusto……58
         5.1.1.1 Formazioni di castagno e macchia a leccio (e altre situazioni locali con presenza di latifoglie)…………………. 59
         5.1.1.2 Formazioni di macchia post incendio…………………..60
         5.1.1.3 Bosco misto di pino e castagno…………………………….60
         5.1.1.4 Pinete…………………………………………………………………………… 61
         5.1.1.5 Formazione di pino post incendio…………………………62
         5.1.1.6 Trattamento della vegetazione esistente…………..62
         5.1.1.7 Trattamento delle ceppaie di latifoglie………………..62

Opere strutturali e di ricostituzione della copertura vegetale per i rischi di erosione e dissesto idrogeologico

6 – Opere strutturali e di ricostituzione della copertura vegetale per i rischi di erosione e dissesto idrogeologico…….63

6.1 Interventi di sistemazione del terreno………………………………………………………… 64
6.1.1 Interventi di consolidamento strutturale…………………………………………………………….64
6.1.1.1 Palificate vive semplici o doppie con piantagioni di supporto (I1)…………… 65
6.1.1.2 Realizzazione e/o ripristino di terrazzi e gradoni e/o realizzazione di fossi di guardia o muretti a secco con semine e piantagione di cluster di arbusti associati ad
alberi (I2)……………67
6.1.2 Interventi di mitigazione, stabilizzazione e recupero………………………………………. 68
6.1.2.1 Grate vive (I3)…………….. 69
6.1.2.2 Viminate vive e fascinate morte associate a piantagioni localizzate (I4):… 71
6.1.3 Opere di recupero e ripristino con vegetazione…………………………………………………….72
6.1.3.1 Rivestimenti antierosivi biodegradabili (I5)……………………………………………..73
6.1.3.2 Interventi diretti di facilitazione e ripristino della copertura vegetale………. 75
6.1.3.2.1 Semine dirette (I6)………………………………….. 75
6.1.3.2.2 Idrosemina (I7)………………………………………….79
6.1.3.2.3 Piantagioni di cluster di arbusti (I8)…..81
6.1.3.2.4 Messa a dimora di alberi (I9)………………..83
6.1.4 Opere straordinare di consolidamento al piede delle scarpate o delle lenti erosive..85
6.1.4.1 Briglie in legname e pietrame (I10)……….. 85
6.1.5 Criteri guida per gli interventi volti alla diminuzione del rischio di dissesto…………. 86
6.1.5.1 Condizione 1 elevata priorità, pendenza massima molto elevata o elevata,
copertura vegetale bassa………………………………………87
6.1.5.2 Condizione 2 elevata priorità, pendenza massima elevata, copertura vegetale
alta…………………………………………………………………………………87
6.1.5.3 Condizione 3 Priorità media (30-60), pendenza massima elevata o molto
elevata, copertura tutte…………………………………………. 87
- Posa di biostuoie (I5) integrate con semine (I6), idrosemine (I7) e piantagioni di cluster di arbusti (I8) in relazione alla copertura..87
- Viminate e fascinate (I4)…………………………………87
6.1.5.4 Condizione 4 Priorità medio-bassa (<30), pendenza media, copertura bassa………………………..87
- Semina (I6), idrosemina (I7) e piantagioni di arbusti (I8) ed alberi (I9)…….. 87
6.1.5.5 Condizione 5 Priorità medio-bassa (<30), pendenza media, copertura media
o alta………………87
- Biostuoie (I5) e grate vive (I3) nei punti di massima pendenza…………..87
- Eventuale semina integrativa di specie arbustive ed erbacee (I6)…….87
6.2 Interventi di facilitazione delle dinamiche naturali di ricostituzione degli habitat forestali…………….89
6.2.1 Quali specie vegetali……………………………. 89
6.2.1.1 Impianto della vegetazione ex- novo C1 – C2 – C3 – C4 – C5…………. 92
6.2.2 Realizzazione di fascinate vive e morte (I5)……93
Si veda la trattazione relativa al §7.1.2.2…………93
6.2.3 Piantagione di Clusters di arbusti (I8)……….93
Si veda la trattazione relativa al §7.1.3.2.3……… 93
6.2.4 Rimboschimento (I9, C1, R4)…….93
6.3 Interventi a carattere preventivo anti-incendio boschivo…….. 95
6.3.1 Sfolli e diradamenti (P1)………… 95
6.3.2 Fuoco prescritto (P2)…………… 95
6.3.3 Ripuliture/decespugliamenti (P5)………….. 96
6.3.4 Spalcature (P6)………………….. 96
6.3.5 Variazioni nella composizione specifica (P3, P4)…………..96
6.4 Sintesi di riepilogo delle proposte di intervento per le aree prioritarie..97
6.5 Programma di Monitoraggio…………..99
6.5.1 Obiettivi dei programmi di monitoraggio……99
6.5.1.1 Che cosa monitorare in situ………….. 99
6.5.1.2 Che cosa monitorare in remoto……101
6.6 Nomi scientifici, nomi comuni e habitus delle specie arboree ed arbustive citate nel testo…………..102

Allegati

7 – Allegati………………4


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