Seminiamo saperi, sabato 25 marzo 2023: “I TERRAZZAMENTI DEL MONTE PISANO”

Sabato 25 marzo
Calci, Parcheggio di Montemagno
h 14:00-18:00
Il percorso, parte dal parcheggio di Montemagno, passa il torrente in Loc. Cerbaiola, sale verso le mura dei frati, arriva fino ai 3 Pini, scende al “Parco della Ricordanza” e ritorna al parcheggio. Si osservano vari modelli di terrazzamenti e strutture di regimazione idraulica come fosse di guardia e canalette di scolo.

La grande facoltà umana di sapere osservare e analizzare gli eventi ha permesso alle generazioni che ci hanno preceduto di realizzare l’eccezionale opera di regimazione idraulica quale è il sistema terrazzato del Monte Pisano. Esso è un esempio di collaborazione tra umanità e natura, con la creazione di un paesaggio suggestivo per lo sguardo, di ambienti e passaggi importanti per le attività umane, e al tempo stesso virtuoso dal punto di vista ecologico, in quanto trattiene suolo fertile e promuove la biodiversità animale e vegetale.

Realizzato in funzione economica per la coltivazione dell’olivo è di fatto una grande opera di servizio pubblico a difesa del territorio e della collettività presidiandole dal rischio frane e alluvioni.

Accompagna Lucia Barbieri, Guida Ambientale Escursionistica.

  • Numero massimo partecipanti 20
  • AUTOVALUTAZIONE: 80% percorso è su strade agricole, 20% antichi sentieri, ci sono alcuni passaggi un poco accidentati sul sentiero dei 3 Pini.
  • COSA INDOSSARE E PORTARE: acqua, scarpe da trekking o con suola scolpita, abbigliamento adatto alla stagione, snack.
  • Partecipazione di bambini solo se sono abituati a camminare.
  • Passeggiata aperta ai cani, ma da tenere al guinzaglio per tutto il percorso.

La partecipazione a questo evento è a offerta libera.
Questo evento è a prenotazione obbligatoria.

Abbiamo raggiunto il massimo dei partecipanti, compilando il form qui sotto sarai inserito in lista d’attesa.
Per informazioni contatta la segreteria.

Fabio Casella

Fabio Casella

Ex dipendente del Comune di Calci, responsabile tecnico della protezione civile e antincendio boschivo del Monte Pisano, esperto dello Sportello di Agroecologia di Calci.

Pietro Curzio

Pietro Curzio

Laureato in Scienze della Terra all’Università degli Studi Pisa e dottore di ricerca in Scienze Polari, ha lavorato principalmente in ambito geologico e ambientale, oggi è insegnante e Presidente dello Sportello di Agroecologia di Calci. www.agroecologiacalci.it

Corso di muri in pietra a secco in Friuli settembre 2022

Otto anni di cantieri

muri a secco tornano protagonisti ad Artegna, ambito geografico di riferimento in Friuli per la riscoperta di questa tipologia di manufatti e della relativa tecnica costruttiva, patrimonio immateriale dell’umanità Unesco. Anche nel 2022, per l’ottavo anno consecutivo, l’Ecomuseo e il Comune di Artegna ripropongono un corso pratico di costruzione delle opere murarie realizzate senza l’utilizzo di legante, in collaborazione con la Scuola Italiana della Pietra a Secco. I partecipanti, diretti dal maestro artigiano Tommaso Saggiorato, recupereranno un muro di contenimento lungo il sentiero che dalla frazione di Aplia Inferiore conduce alla strada provinciale diretta a Gemona.

Il “cantiere del paesaggio” – questo il titolo del progetto avviato nel 2015 e che ha coinvolto anche i comuni di Montenars e Majano – si svolgerà dal 29 agosto al 9 settembre. Come per le precedenti edizioni, si tratterà di un corso finalizzato alla trasmissione delle conoscenze e dei saperi legati alla costruzione a regola d’arte dei muri in pietra a secco: si rivolge a muratori, agricoltori, liberi professionisti, giovani che magari vogliono intraprendere un mestiere. Per partecipare non sono richieste particolari competenze, è sufficiente disporre di un abbigliamento idoneo: scarpe da lavoro, guanti di cuoio, occhiali protettivi. Per informazioni e iscrizioni: 338 7187227, info@ecomuseodelleacque.it.

«Negli anni recenti chi ha continuato a costruire con la pietra a secco ha dovuto trovare forza nelle proprie convinzioni, nella propria consapevolezza, perché il mondo attorno comunicava altre priorità. È solo grazie a queste persone che la tecnica costruttiva tradizionale non è andata perduta, e si è conservata. È solo grazie al loro racconto, alla loro lungimiranza, alla loro disponibilità a “far vedere come si fa” che si stanno formando nuovi costruttori in pietra a secco e che le persone tornano a comprendere l’importanza delle buone qualità legate all’utilizzo della pietra a secco e il suo valore per i paesaggi tradizionali e per quelli futuri». (Donatella Murtas, “Pietra su pietra”, Pentàgora 2015)

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info 338 7187227

Manufatti in pietra a secco e paesaggi terrazzati: considerazioni archeologiche, relazioni geologiche, analisi agronomiche – Incontro online di StepINCONTRA 27 aprile 2022 ore 17.00 – 19.00

Sono aperte le iscrizioni all’incontro online Stepincontra | Manufatti in pietra a secco e paesaggi terrazzati: considerazioni archeologiche, relazioni geologiche, analisi agronomiche che si terrà il 27 aprile dalle 17.00Alla seguente pagina (https://bit.ly/3LBHsBe) è possibile visualizzare il programma e iscriversi.
L’incontro, organizzato da tsm|step Scuola per il governo del territorio e del paesaggio nell’ambito della Scuola Trentina della Pietra a Secco,  si configura come un momento di confronto rivolto a esperti, docenti e appassionati di pietra a secco sui contributi che le discipline della geologia, dell’agronomia e dell’archeologia possono offrire alla conoscenza, alla conservazione e alla gestione del patrimonio culturale, socio economico, paesaggistico e naturalistico rappresentato dai manufatti in pietra a secco e dai sistemi terrazzati montani




Le valenze ecologiche, ambientali e paesaggistiche dei muri in pietra a secco e dei terrazzamenti tradizionali emergono attraverso una serie di vincoli legati al rischio idrogeologico nei sistemi terrazzati di versante, alle dinamiche di superficie, alle ricorrenze di luoghi e tecniche. In questa prospettiva per valorizzare e promuovere la cultura della pietra a secco e dei paesaggi terrazzati è necessario intrecciare le abilità pratiche e i saperi tradizionali con le valutazioni geologiche, le analisi agronomiche e con i dati archeologici.