Gestione del sistema foraggero nell’allevamento dei ruminanti. Migliorare il reddito aziendale e i servizi ecosistemici tramite il piano di pascolamento.

Francesca Pisseri, 2019, “Atti SIVAR, 21° Congresso Internazionale”, p.31

Introduzione

I pascoli e i prati da sfalcio, in particolare quelli permanenti, sono importanti fornitori di servizi ecologici quali il miglioramento della struttura del suolo, il supporto alla catena di detrito tramite il letame con promozione della fertilità, il mantenimento di ecosistemi altamente diversificati quali praterie e steppe, l’introduzione di colture foraggere nelle rotazioni agrarie, il riciclo aziendale. (1)
Essi mantengono un ciclo idrologico efficiente, proteggono il suolo contro la forza erosiva della pioggia, impediscono la formazione di frane, prevengono e limitano gli incendi boschivi. (2) Garantiscono la stabilità dell’ecosistema con la conservazione della qualità biologica e della meso-fauna edafica (collemboli, acari, imenotteri) che garantisce la traslocazione della sostanza organica (3) . Sono importanti
per sostenere le economia di zone svantaggiate e determinano bellezza del paesaggio.
Gli allevamenti bradi e semibradi spesso non prevedono adeguate pratiche di gestione, con conseguenti scarse produzioni alimentari per gli animali e problemi di compattamento dei terreni e perdita di biodiversità.

Morfologia su piani diversi, sopra a oliveta che lascia spazio scendendo ad un campo di erbe diverse, fiorite in gialli e rossi e bianchi. Al centro, sulla scarpata che raccorda l'altopiano di sinistra col fondovalle a destra, siepi arbusti e alberi di diverse tonalità di verde.
“Un’onda di biodiversità” (foto di Francesca Pisseri)

Praterie e gas serra

Le emissioni climalteranti generate negli allevamenti rappresentano il principale contributo del settore primario all’effetto serra. Nelle praterie il bilancio del carbonio è positivo, per cui esse sequestrano in modo permanente la CO2. La loro capacità di assorbimento è in funzione dell’età e delle pratiche di gestione. Nei seminativi invece il bilancio è negativo, causa principalmente la lavorazione.
La dieta ricca di foraggi incrementa la produzione enterica di gas serra da parte dei ruminanti, tuttavia lo scarto tra i flussi di carbonio dei cotici erbosi e dei seminativi sovrasta di gran lunga questi incrementi, facendo della salvaguardia delle foraggere permanenti una delle azioni più importanti in campo agricolo nella strategia di contrasto al surriscaldamento del pianeta (4) .

Il piano di pascolamento

Comprende soluzioni tecniche integrate che portino a un sistema di gestione efficiente, che dia disponibilità di una razione alimentare in campo equilibrata. Per elabolarlo è necessario svolgere preliminari indagini di carattere vegetazionale, geo-pedologiche, agro-zootecniche (5) .
Esso prevede di individuare il corretto carico di bestiame ed effettuare rotazione dei pascoli e pratiche agronomiche volte al miglioramento quali-quantitativo del cotico erboso.


La rotazione si attua suddividendo l’appezzamento in settori, individuandone la corretta estensione e periodo di utilizzo (foto di Rita Carriaggio)

La rotazione si attua suddividendo l’appezzamento in settori, individuandone la corretta estensione e periodo di utilizzo, questo metodo consente di utilizzare i ricacci in più turni, ottenendo alta resa in biomassa vegetale. Analisi dell’erba di un pascolo permanente misto, gestito con rotazione ad alta frequenza, hanno evidenziato nel periodo aprile-giugno 2016 valori medi sulla Sostanza Secca del 17% di Proteine Grezze e 0,64 Unità Foraggere Carne (6) .
Il pascolo è una risorsa estremamente variabile, è quindi essenziale che sia l’allevatore sia il consulente abbiano le competenze per valutare ad occhio, e non solo tramite analisi, il cotico erboso, e il Body Condition Score degli animali, al fine di poter mettere in atto in modo rapido le misure gestionali necessarie.
Nei periodi in cui non è disponibile foraggio verde si può ricorrere a fieno che, se di buona qualità può costituire la base primaria della alimentazione dei ruminanti.

Il piano di pascolamento prevede di individuare il corretto carico di bestiame ed effettuare rotazione dei pascoli e pratiche agronomiche volte al miglioramento quali-quantitativo del cotico erboso.
(foto di Francesca Pisseri)

Conclusioni

La possibilità di alimentarsi con foraggi può comportare diversi vantaggi quali diminuzione dei costi di gestione, incremento della fertilità e produzione lattea, benessere ruminale.
L’atto del pascolare è uno dei comportamenti fondamentali dell’etogramma dei ruminanti, vi è la piena libertà di movimento ed inoltre essendo la risorsa cibo distribuita in modo ampio risultano minori i conflitti di tipo gerarchico nella mandria.
Con una ottimale gestione del Sistema Foraggero si può arrivare a un rapporto Foraggi/Concentrati da 70/30 fino a 90/10, con grandi vantaggi per la salute animale e l’ambiente. La qualità delle produzioni, sia organolettica che nutrizionale, ne può venire favorevolmente influenzata: sono un esempio le produzioni di latte-fieno, latte nobile e carni grass-feed.
La elaborazione aziendale del Piano di Pascolamento consente di implementare un sistema efficiente, economicamente vantaggioso ed ecologicamente virtuoso, tramite la attivazione di numerosi servizi ecosistemici.

Bibliografia

1. Caporali F. (2019). Agricoltura e servizi ecologici. De Agostini Scuola SpA-Novara, 62-66.
2. Scotton M. et al (2012). I tipi di prato permanente in Trentino. Fondazione Edmund Mach, Via E. Mach 1 – 38010 San Michele all’Adige(TN).
3. Menta C. (2008). Guida alla conoscenza della Bibiologia e dell’ecologia del suolo. Oasi Alberto Perdisa.
4. Soussana J.F., Tallec T., Blanford V. (2010). Mitigation the greenhouse gas balance of ruminant production systems through carbon sequestration in grasslands. Animal, 4: 334-350.
5. Gusmeroli F. (2004). Il Piano di Pascolamento, strumento fondamentale per una corretta gestione del pascolo. Quaderno SooZooAlp N.1-2004.
6. Pisseri F., Bochiccio D., Caporali F., Meo Zilio D., Federici A.B., IacurtoM. (2017). Bovino grass feed: protocollo sperimentale in agroeoclogia e qualità delle produzioni. Quaderni Zoobiodi 11/2017.