Incendio: Risposte ai quesiti del 28/09/2018

Di seguito trovate le risposte ai quesiti, posti dai partecipanti all’incontro pubblico del 28/09/2018.
Non fu possibile rispondere per mancanza di tempo.
Le risposte sono qui adesso formulate dai nostri esperti.

Sulla flora e pratiche post-incendio

Ho un uliveto bruciato: mi suggeriscono di provare a seminare cover crops per evitare erosioni; cosa potrei seminare, vista soprattutto la stagione? Come va trattato il terreno incenerito?
I pini sono colonizzatori, ma sono anche molto dannosi, ha senso toglierli appena nascono?
Come bisogna attivarsi per le piantumazioni?
I pini saranno le prime piante a ricrescere?

Il parere dei nostri esperti è di non intervenire, ma di far semplicemente lavorare la natura che provvederà da sola a rigenerare i cotici erbosi (nel caso degli oliveti) o arbustivi (nel caso della vegetazione sotto i pini bruciati).

Nel caso degli oliveti, dopo gli incendi si sviluppano specie erbacee che possiedono semi duri, cioè resistenti alla germinazione, che viene favorita dall’effetto fuoco. Tra queste molte specie autoriseminanti appartenenti alle famiglie delle graminacee e delle leguminose, che si qualificano come specie pionieree che germinano alle prime pioggie autunnali, cioè proprio in questo periodo! In pratica, gli oliveti sono già naturalmente seminati.

Nel caso dei pini, e della macchia mediterranea che si sviluppa nel sottobosco, ci sono ugualmente specie arbustive autoctone adattate al regime del fuoco ricorrente, che rivegetano naturalmente, quali le ericacee (Erica arborea ed Erica carnea), il ginestrone

(Ulex europeus), i cisti, il mirto, che rigenerano per ricaccio, come pure gli stessi pini che non hanno difficoltà a rigenerarsi dal seme già presente o trasportato.

Organizzeremo un incontro pubblico sul tema coinvolgendo esperti.

Fusti di pino bruciati, ma ancora in piedi in bosco privato: vanno tagliati urgentemente? Come? Quando? Ci deve pensare il proprietario? E per la rimozione dei fusti tagliati?

L’abbattimento degli alberi boschivi in terreni privati deve essere eseguito solo da personale specializzato e nei termini previsti dalla normativa vigente (Legge Regionale 39/2000 e regolamento 48/r / 2003). Vi consigliamo quindi di rivolgervi ad un tecnico specializzato del settore.

Vi segnaliamo inoltre che l’abbattimento non sarà eseguito dai cantieri forestali che si occuperanno esclusivamente dei consolidamenti a monte e individuati per la stabilizzazione delle pendici; il lavoro è pertanto a carico della proprietà.

Il fusti tagliati possono essere accatastati sulle balze oppure, se vi trovate su terreni in pendenza, accatastare il legname ortogonale alla linea di pendenza, quindi trasversalmente alla direzione dell’acqua in modo da fermarla, eventualmente utilizzando l’appoggio di un albero o altro per evitarne il rotolamento.

Si possono tagliare gli alberi dentro la culla dei vallini? Esempio: il ponticello di via S Martino è ostruito da alberi. Noi privati possiamo tagliarli?

Si può rimuovere solo materiale bruciato. Il taglio di alberi va autorizzato.

Comunque a brevissimo cominciano i lavori autorizzati dalle autorità, finalizzati a mettere in sicurezza dal rischio idraulico; lavori che comprenderanno anche l’asportazione dei vegetazione arbore che ostruisce i vallini e altri corsi d’acqua.

Denunce, pratiche legali post-incendio

Azioni legali da intraprendere per richieste risarcimenti: è possibile rimuovere gli alberi caduti o occorre attendere le visite tecniche?

E’ consentito rimuovere gli alberi caduti. Si consiglia prima di effettuare le operazioni di documentare facendo delle fotografie.

Quali sono iniziative ufficiali e sicure per i fondi per le necessità dei primi interventi, soprattutto per chi ha perso casa e beni?

Rivolgersi al Comune di Calci Ilaria Orsucci  ilaria.orsucci@comune.calci.pi.it

Per la segnalazione dei danni seguire le indicazioni di questo link http://www.agroecologiacalci.it/risarcimenti-danni-incendio-calci/

E’ previsto il sopralluogo di un perito per la valutazione dei danni?

In questa prima fase, quindi per l’istanza di denuncia danni, non è necessaria una perizia. Per il futuro non ci sono ancora disposizioni.
(ATTENZIONE la data di scadenza per la denuncia dei danni è il 19 Ottobre, vedi link un paragrafo sopra)

Possono essere attivati i fondi PSR per la qualità dei centri abitati?

Risponderemo non appena avremo le informazioni complete.

Su canalette e vie di scolo

Parte delle canalette sono inghiottite dalla vegetazione oppure sono state distrutte dalle strade costruite negli ultimi decenni. La morfologia è completamente cambiata e non si riconoscono più. Come si ripristinano?

Va fatta una valutazione da parte di un esperto. Potete rivolgervi allo Sportello

Come è possibile ritrovare le canaline di guardia negli oliveti lasciati ai rovi e impenetrabili? Ho un piccolo oliveto accerchiato da particelle in completo stato di abbandono.

Puoi rivolgerti allo Sportello per un sopralluogo inviando la richiesta qui.

Su fauna e caccia

C’è modo di aiutare gli animali colpiti dall’incendio?

Animali selvatici
*  per animali morti: contattare il comune che deve occuparsi  del recupero e smaltimento. Per eventuali altri accertamenti  diagnostici sulle carcasse il comune può telefonare a ASL servizi veterinari, Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio eToscana sez. Pisa.  (050 553563)
*  per animali vivi:
Avifauna e piccoli mammiferi: contattare LEGAMBIENTE (333 1764631/ 050-553435)
Ungulati: contattare CRUMA di Livorno-LIPU (serve i comuni di Pisa Massa Lucca e Livorno) tel 0586400226
Contatto della  REGIONE TOSCANA in ambito selvatici: Alessio Capecci 055-4382743 alessio.capecci@regione.toscana.it

Animali domestici
Rivolgersi agli ambulatori veterinari del territorio, il servizio è privato, a pagamento.
Calci Ambulatorio Veterinario Certosa, Caprona Ambulatorio Veterinaio Patrizia Passafaro
Segnalare alla ASL-Servizi Veterinari, ritrovamenti di animali persi

Come si risolve il problema dei cinghiali?

Il problema necessita di una discussione approfondita, non si può rispondere in poche righe

CACCIA è aperta in metà monte: non si può trovare il modo di evitare che tutti i cacciatori si concentrino nella parte di monte agibile, per limitare il disagio dei residenti (soprattutto per le battute) e per gli animali già provati? I migratori hanno il problema di non avere luoghi in cui ristorarsi. Si può pensare a chiuderla per dei periodi?

Il territorio comunale di Calci segue le normative vigenti in materia venatoria, definite dalla legge dell’11 febbraio del 1992 (“Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”), recepita attraverso la legge regionale n. 3 del 1994, e dalla legge regionale n. 10 del 9 febbraio 2016 (“Legge obiettivo per la gestione degli ungulati in Toscana. Modifiche alla l.r.3/1994)

L’osservazione che lei pone è altresì inerente lo stato attuale di emergenza in cui il territorio calcesano si trova a vivere dopo l’incendio, ma l’argomento richiede una trattazione più amplia con più attori a portare il loro punto di vista, mentre il calendario venatorio prosegue come da leggi definite. Al momento ci riferiamo alle decisioni prese con la delibera di Giunta del 26 settembre, subito operativa: è stato posto il divieto di caccia in un’area perimetrale a quella percorsa dal fuoco. Si parla di una ‘cintura’ di circa 800 ettari. Remaschi ha spiegato che “la legge regionale già prevede il divieto di caccia, per cinque anni, nelle aree percorse del fuoco. L’incendio in questo caso è stato così grosso che ha richiesto un’ulteriore salvaguardia per l’area contigua”. L’attività è quindi sospesa in toto nella zona bruciata, mentre per la ‘fascia di rispetto’ è vietata con esclusione della caccia degli ungulati. La stagione va dal primo novembre al 31 gennaio.

Alle autorità comunali

Dato che ho sentito che non si potrebbe fare alcun lavoro nelle proprietà private (anche se distrutte) senza la presenza o l’esplicito consenso dei proprietari chiedo: in una circostanza eccezionale come questa, in presenza di rischio a vari livelli, se il proprietario non fosse reperibile, o ignorasse il problema, il sindaco non ha potere di prendere decisioni per pubblica utilità?

L’argomento è complesso. Il Sindaco ha poteri “ordinativi” in presenza di requisiti ben precisi, e con la necessità di dimostrare motivi “contingibili ed urgenti”. Inoltre l’azione potrebbe sostanziarsi nell’emissione di ordinanza con tempi congrui alla risoluzione dei problemi, e solo dopo la non ottemperanza all’ordinanza stessa, il comune potrebbe sostituirsi, addebitando poi le spese al privato.

Questa la risposta generale, basata sulle norme. Ovviamente per i pericoli più seri contattate l’ufficio protezione civile del Comune e, in difetto di ottemperanza dei privati, ovviamente -come peraltro già accaduto per altre vicende-, adotteremo ogni possibile azione cautelativa ed esecutiva, pur ovviamente all’interno del quadro normativo.

Insomma, se ho un terrazzamento (che non è mio) distrutto sopra casa mia e pulisco le canaline per lo scolo delle acque che mi succede?

E’ necessario agire in terreni privati previa autorizzazione (e, meglio ancora, presenza) del proprietario che autorizzi esplicitamente gli interventi stessi e che abbia effettivamente invitato il volontario stesso che da una mano.
Non siamo giuristi, quindi al “cosa mi succede” non siamo le persone più adatte a rispondere. Tuttavia mi pare evidente il rischio della violazione di proprietà privata, la non copertura in caso di infortunio e la responsabilità al fatto che il privato consideri danno un lavoro fatto.

Educazione

E’ possibile creare un laboratorio per sensibilizzare i bambini, gli adolescenti e noi comunità tutte, su temi come il rispetto della VITA? Un laboratorio che tenga conto del forte cambiamento culturale e sociale?
Vorrei proporre il coinvolgimento degli istituti scolastici della provincia, sia con progetti di rivalutazione del territorio, sia con progetti di alternanza scuola-lavoro.

Suggeriamo che lo studio della colonizzazione dei terreni percorsi dall’incendio, sia negli oliveti che nei boschi a pino e sottobosco a macchia mediterranea, sarebbe di notevole interesse per la costituzione di laboratori di indagine presso le scuole, per lo studio di particelle di terreno selezionate dallo Sportello di Agroecologia, al fine di impostare un progetto educativo utile a migliorare la conoscenza della natura e la gestione degli agroecosistemi.

Altro

Nelle aree percorse da incendio si potrebbe fare un’ordinanza di divieto di circolazione ai bikers, che, passando ad alta velocità e sempre negli stessi punti accelerano i processi di erosione e favoriscono l’incanalamento dell’acqua in punti dove non dovrebbe passare?

Consigliamo un confronto con i bikers su questo argomento.