Siccità e cinghiali

ATTENZIONE, ieri da Romolo è venuto il su’ nipote, il “bimbo” di Remo, che ci ha spiegato perché la recinzione anticinghiale non fa: è talmente secco che lo zampino del cinghiale non scarica a terra a chiudere il circuito, sicché non gli arriva l’impulso dissuasore della corrente. Il rimedio consigliato è bagnare un po’ vicino alla recinzione, nel punto dove hanno preso a entrare nell’orto. Sul Facebok ci suggerisce giustamente Simone Soldani che bisogna anche bagnare dove è lo scarico a terra, altrimenti si rischia che comunque non si chiuda il circuito. Aggiungiamo che in questo caso forse è il caso di pensare a piantare più profondamente il paletto che scarica a terra raggiungendo un livello di terreno che rimane bagnato tutto l’anno, anche in anni siccitosi come questo.

SEMINIAMO SAPERI, 31 LUGLIO 2021. “IL LUPO E IL NOSTRO TERRITORIO – ALLA RICERCA DI UN NUOVO EQUILIBRIO”

Per il ciclo SEMINIAMO SAPERI, lo Sportello di Agroecologia di Calci,

in collaborazione con il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa e il patrocinio del Comune di Calci – Presenta:

IL LUPO E IL NOSTRO TERRITORIO – ALLA RICERCA DI UN NUOVO EQUILIBRIO

Sabato 31 Luglio 2021

Piazza Garibaldi, 1, 56011 Calci PI

17.00 – 20.00

Presso la Tensostruttura del Comune di Calci

Piazza Garibaldi, 1, 56011 Calci PI

Il lupo, animale iconico per eccellenza, in pericolo di estinzione negli anni 70 e poi, grazie a politiche di protezione, conservazione ed a fattori ecologici e ambientali, ha cominciato una lenta e progressiva espansione fino a ricolonizzare territori nei quali era solo un lontano ricordo.
Il convegno si propone di scattare una fotografia della situazione attuale del nostro territorio attraverso la presentazione dei primi dati del monitoraggio nazionale del lupo condotto da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione Ambientale) e la conoscenza dei dati preliminari di uno studio su un branco di lupi stabilitosi nelle vicinanze, laddove ormai era ricordato solo nelle favole.

INTERVENTI

 Il monitoraggio nazionale del Lupo 2020-21. Obiettivi generali e dati preliminari per il Monte Pisano – A cura di Marco Lucchesi (Wildlife Biologist, tecnico ISPRA/Federparchi del Monitoraggio Nazionale Lupo) con la collaboraizione di “Network Lupo”: Irene Di Vittorio (Associazione EcoLato Comune), Federica Ottanelli (Associazione Dèi Camminanti) e Dario Canaccini (Associazione Selvatica)

 Il Branco del Vallin delle streghe – A cura di Francesca Coppola (Centro di Ricerche Agro-Ambientali “Enrico Avanzi”- Università di Pisa)

 Impatto del Branco sulle attività produttive – A cura di Samuele Baldanti (Dipartimento di Scienze Veterinarie – Università di Pisa)

 Il Branco e il suo benessere – A cura di Chiara Benedetta Boni (Centro di Ricerche Agro-Ambientali “Enrico Avanzi”- Università di Pisa)

 La dieta del Branco – A cura di Alessia di Rosso (Dipartimento di Scienze Veterinarie – Università di Pisa)

 Presenta e modera -Michele Malasoma – Sportello di Agroecologia

 Seguirà dibattito con la partecipazione del pubblico.

 

La tensostruttura è un luogo aperto.

Sarà garantito il rispetto della normativa ANTI-COVID vigente.
Si raccomanda l’utilizzo della mascherina, dell’igienizzante per le mani che sarà disponibile all’ingresso e la massima attenzione al mantenimento della distanza di sicurezza.

Cinghiali e foraggiamento artificiale: ASSOLUTAMENTE MAI!

Foraggiamento. Cosa è?

Dalla Treccani si legge: Il far provvista di foraggio e vettovaglie. Si dice anche, in etologia (in ingl. foraging), del comportamento di quegli animali che, nel loro ambiente, vanno muovendosi in continua ricerca di cibo per sé e per la propria prole.
Il foraggiamento è dunque una pratica naturale ed essenziale per la sopravvivenza di qualsiasi animale. Gli animali selvatici sanno come farlo.
Il foraggiamento artificiale, la somministrazione di cibo da parte dell’umano verso la fauna selvatica, invece, comporta una quantità smisurata di danni. Ma vediamoli nel dettaglio, soprattutto per quanto riguarda il cinghiale.

Foto dal web
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Troppi Cinghiali? Vanno segnalati!

La natura vuole che il cinghiale si procuri il nutrimento frugando il suolo alla ricerca di radici, larve di coleotteri e altre bestiole. Questo rimaneggiamento naturale del suolo giova al bosco, rende il suolo forestale più sciolto e riduce il numero di roditori che danneggiano le radici degli alberi. Espellendo sementi non digerite miste alle feci, il cinghiale propaga le piante indigene in modo del tutto naturale. Questo Suide, accurato rovistatore, si può dimostrare nocivo in caso di pressione eccessiva sul territorio.

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